Archivio Articoli 2015

Love Missile F1-11: il Missile dell’Amore

Gli attuali scenari politici internazionali non sono proprio rassicuranti: il 2016 si sta prospettando come un campo di battaglia animato, da un lato, dal brutale spettro del fondamentalismo islamico anti-occidentale (che minaccia persino il suo più elementare diritto alla satira), dall’altro, da un’ennesima “guerra fredda” iniziata con la provocazione turca all’ex Colosso Sovietico. Non bruscoletti, insomma. Uno scenario, quasi da Terza Guerra Mondiale. Proprio come nel 1986, quando il mondo era sull’orlo di un conflitto nucleare. In quello stesso anno, un istrionico gruppo musicale inglese, i Sigue Sigue Sputnik, riscosse grande successo con Love Missile F1-11, brano dance-rock entrato di diritto nell’immaginario degli anni Ottanta. Questo il leit-motiv che ha ispirato la mia vignetta per CK12, e che vuole essere un auspicio sincero per un nuovo anno in cui un grande Missile dell’Amore possa “distruggere” ogni potenziale scenario di guerra.

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Una “festa” per la Regina?

I preparativi per il novantesimo compleanno della Regina Elisabetta II, previsti per giugno 2016, sono già iniziati con ben un anno di anticipo! Il regale compleanno si svolgerà in pubblico e prevederà oltre diecimila invitati che si raduneranno lungo un celebre viale alberato londinese. La bella idea, però, può rivelarsi anche un’occasione troppo ghiotta per malintenzionati come l’ISIS che, proprio nei giorni scorsi, si è vista sventare un suo attentato terroristico proprio contro la regnante inglese. Ci auguriamo di cuore che alla vegliarda Elisabetta II facciano solo una semplice festa di compleanno e non una “festa”!

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Tsipras come De Filippo?

La posizione del primo ministro greco, Alexis Tsipras, è sufficientemente chiara: la Grecia non salderà la rata del debito con il Fondo monetario internazionale. Una situazione tragicomica che ci riporta alla mente quel famoso «Non ti pago!» pronunciato nella celebre commedia scritta da Eduardo De Filippo verso gli anni Quaranta, divenuta successivamente una pellicola di successo.

Sì, l’atteggiamento di Tsipras somiglia proprio al quel secco “No” del personaggio eduardiano, se non poi aprire uno spiraglio all’ultimo minuto chiedendo l’intervento del nuovo fondo salva-stati ed un ulteriore prolungamento dei pagamenti.

Proposta, fa sapere la teutonica Merkel, che non può essere accolta assolutamente, poiché non ci sono né i tempi tecnici per prolungare l’attuale programma e né un terzo salvataggio può essere preso in considerazione prima del referendum previsto per il 5 luglio, data in cui il popolo greco dovrà scegliere se accettare o rifiutare le riforme chieste al governo greco dall’Unione Europea.

Referendum al quale Tsipras, nel corso di un intervento televisivo, ha espressamente dichiarato la sua posizione a favore del “No”, proprio con la stessa cocciutaggine del personaggio teatrale, Ferdinando Quagliuolo, ma con la sostanziale differenza che mentre quest’ultimo è frutto del genio teatrale eduardiano, l’altro – a causa delle sue posizioni antieuropeiste – è in grado di causare veri effetti disastrosi sull’andamento delle Borse, oltre a rischiare di perdere una carica conquistata, peraltro, con molta fatica.

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Satira e Democrazia: quando il terrorismo non riesce a spezzare le “Matite”

Nel corso di questi ultimi anni, abbiamo capito perfettamente di quali bassezze è capace il terrorismo di matrice islamica: le loro azioni “punitive” nei confronti dell’Occidente e di tutti i suoi simboli (comprese delle innocue redazioni satiriche), hanno rappresentato uno “sfregio” alla Democrazia e al concetto stesso di libertà.

Quando l’11 settembre 2001, tutto il mondo assistette inerme all’attacco delle “torri gemelle”, nulla fu più come prima: dal quel fatidico giorno, i fautori della Jihad hanno continuato le loro rappresaglie attraverso decapitazioni di innocenti e l’uccisione indiscriminata di donne e bambini.

Questo terrorismo islamico non è solo spietato e vigliacco, ma anche – cosa ancor più grave – privo di qualsiasi senso dell’umorismo: cosa dimostrata chiaramente con il sanguinoso assalto alla redazione satirica parigina di Charlie Hebdo, colpevole – secondo gli attentatori – di aver offeso il profeta Maometto. È chiaro che non si tratta di uno reale scontro tra religioni, bensì tra chi – per motivi di potere – vuole che il mondo resti ancora sepolto nel medioevo e chi, invece, crede che la democrazia sia un valore prezioso da difendere.

Quando il 9 gennaio scorso i due attentatori franco-algerini, Cherif e Said Kouachi, sono stati fermati “definitivamente”, è stato come se la civiltà occidentale – perennemente in crisi e troppo spesso inerme di fronte a tanta barbarie – abbia nuovamente rialzato la testa per far valere i propri valori di laicità e libertà. In tal senso, il lavoro giornalistico della redazione satirica parigina non è stato vano: come cavalieri armati, non di spada ma di matita, Charlie Hebdo ha sfidato – e combattuto a modo suo – il terrorismo di matrice islamica, pagando con la sua stessa vita.

L’adesione dei numerosi leader europei alla manifestazione dell’11 gennaio indetta dal presidente francese François Hollande per rendere omaggio alle vittime degli attentati, ha visto sfilare quasi due milione di persone a Parigi. Questa manifestazione oltre ad aver avuto un alto valore morale, ha anche avuto un valore simbolico: solo mostrandosi unito, l’Occidente può affrontare la barbarie oscurantista della quale il cosiddetto Islam “non moderato” è portatore.

La telefonata di Napolitano al premier Hollande per esprimere la sua solidarietà per i fatti accaduti, ha portato i due a convenire sull’assoluta necessità di incrementare la cooperazione a livello europeo nella lotta contro il terrorismo, e questo è certamente un ottimo passo avanti, poiché come afferma Alessandro Sallustri in un suo articolo, «dire “io sono Charlie Hebdo” e non affrontare con leggi severe il problema dell’Islam e della sua silenziosa invasione è una contraddizione, oltre che un pericolo.» Da questi ultimi eventi così drammatici, forse, abbiamo capito qualcosa di importante: il terrorismo ha tentato di strappare alle democrazie occidentali il sacrosanto diritto alla satira, ma non ci è riuscito… e non ci riuscirà mai.

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