La Redazione del Periodico CK12 vi augura con affetto e simpatia un sereno Natale ed uno spumeggiante 2018! Ci leggiamo presto!

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ALTRO CHE FRATELLI! Non ci giriamo intorno, la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 è un fallimento tecnico ed economico per l'intero ...
Prima la Brexit, poi la Scoxit e ora anche la Catalogna che chiede l’indipendenza dalla Spagna. Ma l’incontenibile voglia di separatismo che anima nel Vecchio Continente non trova pace ed ecco qui che anche in Italia sono stati indetti due referendum per l’autonomia della Lombardia e del Veneto. Ma che succede all’Europa? Così forte e bella proprio perché, ora, finalmente unita. Possibile che si lasci prendere da spinte separatistiche che portano solo ad un passato “morto e sepolto” di frammentarietà? Halloween è vicino e qualcuno parla già di un prossimo Italexit… che stia arrivando anche da noi La Notte dei Separatisti Viventi?
Dall’anno scolastico 2018/2019, cento istituti italiani, sperimenteranno il Liceo Breve. La decisione è stata presa dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, che, dopo una prima fase in cui dodici scuole (tra cui il Visconti di Roma), hanno sperimentato percorsi quadriennali sulla base di progetti di istituto autorizzati di volta in volta dal Ministero, ha firmato nei giorni scorsi un decreto che dà l’avvio a un Piano nazionale di sperimentazione che coinvolgerà Licei e Istituti tecnici.
Il bando nazionale, con criteri comuni per la presentazione dei progetti sia per scuole statali che paritarie, sarà pubblicato a fine agosto sul sito del Miur e le scuole potranno fare domanda dal primo al 30 settembre. Ogni istituto potrà partecipare per una sola classe e valutato da parte di una Commissione tecnica.
Un elevato livello di innovazione, l’utilizzo delle tecnologie e delle attività laboratoriali nella didattica, l’uso della metodologia Clil (lo studio di una disciplina in una lingua straniera), saranno solo alcuni dei criteri di valutazione per rientrare nella lista dei 100.
Ogni corso dovrà garantire a studenti e studentesse il raggiungimento di tutti gli obiettivi specifici di apprendimento del percorso di studi scelto. Il tutto entro il quarto anno di studi. L’insegnamento di tutte le discipline sarà garantito anche eventualmente potenziandone l’orario. Il credito scolastico per gli studenti maturandi dei Licei brevi, sarà attribuito dal secondo, terzo e quarto anno, per come specificato nell’art. 8 dell’Ordinanza Ministeriale 257 del 4 maggio sugli esami di Stato 2017/2018.
Nel corso del quadriennio, un Comitato scientifico nazionale, nominato direttamente dalla Ministra Fedeli, valuterà l’andamento nazionale del Piano di innovazione e predisporrà annualmente una relazione che sarà trasmessa al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Il controllo sarà affidato anche a Comitati scientifici regionali che dovranno valutare gli esiti della sperimentazione, di anno in anno, e inviare un resoconto al Comitato scientifico nazionale.
Ogni istituto candidato alla sperimentazione, dovrà dunque prepararsi ad ampliare l’offerta disciplinare e intensificare l’alternanza scuola-lavoro, che con la riduzione da cinque a quattro anni, si dovrà svolgere per lo più durante le vacanze estive, pasquali e natalizie.
Si tratta di una strada in salita per studenti e docenti abituati, questi ultimi, al ciclo di studi tradizionali. Una sfida che potrebbe esser il primo passo verso una riforma dell’intero sistema d’istruzione superiore.
(Idea vignetta: Roberta Spinelli e Ivan Guidone)
Con il sessantasei percento dei voti, Emmanuel Macron diventa, a soli trentanove anni, il nuovo Presidente della Repubblica Francese, l’ottavo per l’esattezza. La vittoria del “giovane” Macron sbaraglia ogni tipo di minaccia antieuropeista, riportando rinnovata fiducia e nuove speranze nei cuori di quei francesi che hanno continuato a credere nell’Europa. Non a caso, Macron sceglie l’Inno alla Gioia di Beethoven (la nonasinfonia per l’esattezza) come “accompagnamento” alla sua “marcia” verso il Louvre. È proprio il caso di dirlo: con la vittoria di Macron, il morale della Francia è salito davvero alle Stelle… sì, le dodici dell’Unione Europea!
Pep Guardiola, il pluridecorato allenatore del Manchester City, nella conferenza stampa prima della partita con il Burnley ha ventilato un suo possibile ritiro, dichiarando che sente vicino questo momento dopo la scadenza del contratto in essere coi Citizens. Il massimo esponente del calcio tiki-taka, vincitore di 5 campionati nazionali tra Spagna e Germania e di due Champions League, con le sue parole ha posto nuovamente all’attenzione il tema dellostress degli sportivi, che riguarda non solo i giocatori ma anche e direi soprattutto chi li allena e gestisce.
Mentre per i calciatori, infatti, il successo e l’insuccesso sono ottenuti insieme alla squadra, per l’allenatore risultati positivi o fallimenti sono strettamente personali, in quanto determinati dalle sue scelte giuste o sbagliate, dalla preparazione tecnico-tattica alla partita che sarà giudicata adeguata o errata spesso solo in virtù del risultato, e finanche dalla sua capacità di motivare adeguatamente i propri uomini.
L’insieme di tutti questi elementi, unito alla necessità di saper interagire dialetticamente con i media – per non parlare degli esorbitanti interessi economici che ruotano intorno al calcio – fa sì che sugli allenatori oggi gravino enormi pressioni; pressioni che non li risparmiano da tensioni e stress solo perché ricoperti anch’essi da fiumi di denaro.
Quando poi l’allenatore in questione è Pep Guardiola, uno dei migliori al mondo – per alcuni il migliore in assoluto – ecco che il tema suscita scalpore, dimenticando che si tratta pur sempre di uomini. Inoltre va ricordato che Guardiola oggi, come l'ex allenatore italiano Arrigo Sacchinel Milan, ha sempre cercato i risultati attraverso una filosofia “propositiva” del gioco e non speculare all’avversario, e questa esasperata ricerca di un calcio offensivo, se vissuta come una “missione” da perseguire, può svuotare le energie di chi si adopera per questo scopo.