Arrivano i Licei Brevi in Italia
08 agosto 2017 | Satira | Nessun commento
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Dall’anno scolastico 2018/2019, cento istituti italiani, sperimenteranno il Liceo Breve. La decisione è stata presa dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, che, dopo una prima fase in cui dodici scuole (tra cui il Visconti di Roma), hanno sperimentato percorsi quadriennali sulla base di progetti di istituto autorizzati di volta in volta dal Ministero, ha firmato nei giorni scorsi un decreto che dà l’avvio a un Piano nazionale di sperimentazione che coinvolgerà Licei e Istituti tecnici.
Il bando nazionale, con criteri comuni per la presentazione dei progetti sia per scuole statali che paritarie, sarà pubblicato a fine agosto sul sito del Miur e le scuole potranno fare domanda dal primo al 30 settembre. Ogni istituto potrà partecipare per una sola classe e valutato da parte di una Commissione tecnica.
Un elevato livello di innovazione, l’utilizzo delle tecnologie e delle attività laboratoriali nella didattica, l’uso della metodologia Clil (lo studio di una disciplina in una lingua straniera), saranno solo alcuni dei criteri di valutazione per rientrare nella lista dei 100.
Ogni corso dovrà garantire a studenti e studentesse il raggiungimento di tutti gli obiettivi specifici di apprendimento del percorso di studi scelto. Il tutto entro il quarto anno di studi. L’insegnamento di tutte le discipline sarà garantito anche eventualmente potenziandone l’orario. Il credito scolastico per gli studenti maturandi dei Licei brevi, sarà attribuito dal secondo, terzo e quarto anno, per come specificato nell’art. 8 dell’Ordinanza Ministeriale 257 del 4 maggio sugli esami di Stato 2017/2018.
Nel corso del quadriennio, un Comitato scientifico nazionale, nominato direttamente dalla Ministra Fedeli, valuterà l’andamento nazionale del Piano di innovazione e predisporrà annualmente una relazione che sarà trasmessa al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Il controllo sarà affidato anche a Comitati scientifici regionali che dovranno valutare gli esiti della sperimentazione, di anno in anno, e inviare un resoconto al Comitato scientifico nazionale.
Ogni istituto candidato alla sperimentazione, dovrà dunque prepararsi ad ampliare l’offerta disciplinare e intensificare l’alternanza scuola-lavoro, che con la riduzione da cinque a quattro anni, si dovrà svolgere per lo più durante le vacanze estive, pasquali e natalizie.
Si tratta di una strada in salita per studenti e docenti abituati, questi ultimi, al ciclo di studi tradizionali. Una sfida che potrebbe esser il primo passo verso una riforma dell’intero sistema d’istruzione superiore.
(Idea vignetta: Roberta Spinelli e Ivan Guidone)
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